Venerdì, 04 Ottobre 2024

Molch

“MOLCH” DI SISTIANA (TRIESTE)
 Nelle immersioni di termine corso, capita alcune volte di portare gli allievi nella baia di Sistiana, del golfo di Trieste.

La baia durante la seconda guerra mondiale era una base navale per gli idrovolanti e tutta lacostiera triestina era militarizzata con rampe di caricamento bellico e basi di assistenza ai sommergibili, con rifugi nei tunnel scavati nelle roccie per proteggerli.

Nella parte destra della baia si possono fare delle belle immersioni sotto la parete a picco sulmare, che poi sott’acqua degrada dolcemente sino ai 15 metri, osservando varie specie di flora e fauna subacquea; mentre nella parte sinistra della spiaggia (davanti la zona balneare) ad una profondità di 10 metri e ad una distanza di soli 200 metri dalla spiaggia, si trova un mini sommergibile della seconda guerra mondiale.

Si tratta di un piccolo relitto da vedere (se c’è visibilità- mediamente ottorno ai 5-8 mt.) coninteresse soprattutto per la storia che lo accompagna.

Innanzitutto quello di Sistiana non è un siluro a lenta corsa, cosidetto "maiale", ma un "Molch" tedesco. L’ S.L.C. (siluro a lenta corsa) chiamato volgarmente maiale, era invece una testata esplosiva collegata ad un apparato motore che veniva "cavalcato" da due operatori addestratiad avvicinarsi ai porti nemici.

Qui si tratta di un minisottomarino monoposto tedesco, del tipo "Molch" (salamandra), costruito dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale dal 1944 in circa 300 unità, per proteggere dagli attacchi nemici il golfo di Trieste, lungo circa 10 mt., largo 1,5 mt.

Alimentato da una serie di grosse batterie che azionavano un motore elettrico con una grossa elica in bronzo che poteva sviluppare una velocità di circa 3,3 nodi con una autonomia di quasi 100 miglia. Fornito da grandi piani e timoni di coda, per compensare la ridotta velocità e la stazza.Navigava a quota periscopio sotto la superficie del mare per avvicinarsi al bersaglio Ai lati erano attaccati i due grossi siluri che lo armavano, che venivano sganciati dal pilota in prossimità dell’obiettivo da affondare.

Alcuni anni fa si poteva ancora veder il periscopio fissi lungo 1,5 mt. che conteneva all’interno la bussola giroscopica, ma poi nonostante i relitti di guerra dopo 50 anni siano considerati musei dello stato, qualche sub senza scrupoli ha pensato di smontarlo e rubarlo, togliendo così a tutti i sub che dopo di lui si immergono per vederlo la possibilità di ammirarlo.Complimenti…al sub !!! Oggi così come si trova, senza periscopio e senza siluri, sembra quasi una cisterna abbandonata. Per gli allievi è comunque una interessante palestra subacquea, se non altro per esercizi di orientamento subacqueo per trovarlo seguendo le coordinate o i gradi di una bussola partendo da terra.

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